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Rebranding: cos'è e alcuni esempi

Alle grandi aziende come alle piccole capita durante il corso del loro sviluppo di doversi riposizionare sul mercato. Ecco quindi alcuni esempi di rebranding di grandi aziende e la loro analisi.

Rebranding e casi studio

Rebranding: cos'è e perchè viene fatto

Il trend generale del 2023 e che probabilmente proseguirà lungo tutto il 2024 è stato quello di riposizionarsi e avvicinarsi alle nuove generazioni. Infatti il panorama del marketing sta cambiando notevolmente. Dal più tradizionale performance marketing che propone risultati immediati e quantificabili come lead di contatto, impression, etc. Si è passati al brand marketing, ovvero tutte quelle attività di marketing attraverso cui si racconta la storia del brand e se ne si trasmettono i valori per coinvolgere emotivamente il pubblico target.

Questo è avvenuto sia per motivi economici, il costo elevato del performance marketing, sia per motivi di cambiamento delle normative della privacy che permette una raccolta di dati più limitati. Ma soprattuto il trend generale ben noto a tutti coloro che utilizzano quotidianamente i social è il desiderio di appartenenza e la necessità di implicazioni emotive dell’utente. L’acquirente costantemente bombardato da pubblicità e promozioni decide di avvicinarsi sempre di più a un brand piuttosto che ad un altro in base a quanto vicino ai valori del brand stesso di sente. 

La soluzione principale è lo storytelling e la vicinanza emotiva con contenuti personali e che trasmettono i valori reali del brand.

Di seguito alcuni esempi di rebranding diversi per scopo e motivazioni: Fanta che scegli di valorizzare i singoli prodotti, Yankee Candle che decide di distinguersi dai competitor che la imitano, QC terme che vuole riposizionarsi in ottica mondiale.

Una delle aziende più iconiche e conosciute di bibite gassate ha deciso di riposizionarsi e modificare la sua identità visiva.

Il rebrandign in questo caso ha coinvolto ogni aspetto del brand a partire dal logo. L’idea principale è stata quella di abbandonare l’arancione come colore determinante del brand ma di utilizzare il blu. Questo ha permesso a Fanta di sviluppare la sua immagine e di distaccarsi della dicotomia Fanta-aranciata ma posizionarsi come Fanta-bibite gassate. In questo modo diventa ora più semplice valorizzare ogni singola bibita e poterne costruire un’identità autonoma.

Azienda mondiale di distribuzione di candele anche Yankee Candle sta avviando un processo di rebranding.

Come per le altre aziende il primo cambiamento avviene sempre nel logo. Ha deciso di eliminare le grazie e utilizzare un font più semplice e tondeggiante.

Ma il cambiamento più grande riguarda sicurante il packaging. Infatti le iconiche giare che hanno reso fin da subito riconoscibile il brand sono state abbandonate e sono state sostituite con vasi molto più snelli e lineari. Anche gli stoppini sono stati raddoppiati ottimizzando così l’utilizzo del prodotto stesso. Se in parte quindi questo cambiamento del branding è anche a scopo funzionale in parte probabilmente è stato dovuto a un desiderio di differenziarsi da tutte le aziende che negli anni hanno copiato lo stesso modello di giara, rendendolo così meno iconico e identificabile. 

Un altro elemento che è stato modificato è l’etichetta. Le classiche immagini evocative dei profumi delle candele sono state sostituite da grafiche homemade che aggiungono così valore alla personalizzazione del prodotto. 

Yankee Candle affronta i competitor che per anni l’hanno copiata e decide di cambiare totalmente strada. Ottimizzando l‘utilizzo del prodotto e rendendolo personale, originale. Handmade e originalità è infatti un altro dei trend che proseguiranno lungo tutto il 2024.

Qc Terme cambia non solo logo, ma nome, infatti diventa QC SPA of Wonders. L’idea di terme non si avvicina alle nuove generazioni e inoltre lo levata territorialmente non potendosi così posizionare nel migliore dei modi anche all’estero.

Il logo da uno stile più classico e tradizionale che ricordava l’acqua e gli ambienti si trasforma ora con uno standing più alto, evidenziando un desiderio di posizionarsi dell’azienda di posizionarsi tra i brand di lusso.

In questo caso quindi la scelta di rebranding è stata spinta da un desiderio di posizionarsi in ottica globale ed uscire così dal mercato italiano.

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